Questa è la domanda che più mi sento fare dalle famiglie in questi giorni. La scuola è ormai finita, in regione Lombardia finirà ufficialmente lunedì 8 giugno, ma la vera questione che si apre ai più è questa: adesso cosa succede?
Ebbene, quest’anno il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato una normativa ad hoc per l’espletamento degli adempimenti di fine anno. Seppur inizialmente fumosa, è andata via via definendosi in maniera sempre più chiara.
Quest’anno, come è ormai noto a tutti gli studenti e alle loro famiglie, nessun alunno verrà bocciato. Questo non significa però, che i docenti dovranno realizzare un vero e proprio “condono”. Gli alunni che non avranno raggiunto la soglia della sufficienza riceveranno un voto negativo in pagella. Ripeto, tale voto negativo non preclude il passaggio alla classe successiva. In realtà c’è un caso in cui il consiglio di classe può bocciare un alunno. Infatti, quegli alunni che, nel periodo di didattica in presenza, hanno accumulato un totale di assenze che non ha permesso ai docenti di ottenere alcuna valutazione, potranno essere respinti e quindi rifare la classe che avrebbero dovuto frequentare quest’anno.
Vi starete chiedendo cosa succede a quei ragazzi che invece vengono promossi ma che comunque riportano alcune lacune. Contestualmente alla pagella, verrà consegnato ad ogni famiglia un documento chiamato PAI, ossia un Piano di Apprendimento Individualizzato. Questo documento, redatto per ogni disciplina risultata insufficiente, riporterà le lacune evidenziate dal docente ed eventuali strategie di recupero da mettere in atto nel periodo estivo. Infine, cari genitori, non pensate di prenotare le vacanze a settembre se i vostri figli hanno delle insufficienze: per loro il rientro a scuola obbligatorio è previsto il primo settembre.
Eh si, perché anche in questo caso la normativa sembra lasciare poco spazio all’interpretazione: il primo di settembre si torna ufficialmente in aula. In presenza.
E la Didattica a Distanza? È morta? Defunta? Per sempre sparita?
Non è detto. Come sempre, tutto dipenderà dalla curva dei contagi. Diciamo però che i dati che stanno circolando in queste settimane sono incoraggianti e fanno ben sperare per una ripresa in presenza.
Dicevamo, i ragazzi con insufficiente in una o più discipline, dovranno tornare tra i banchi il primo di settembre. Verrà per loro istituito un piano di recupero volto a consolidare a pieno le basi che risultano più deboli rispetto al resto della classe.
Ma quando inizia la scuola per i ragazzi che invece non riportano alcuna insufficienza? Beh, in questo caso, non vi è alcuna risposta certa. O meglio, si stanno valutando delle ipotesi ma quest’anno, per la prima volta, le regioni hanno deciso di accordarsi per una ripartenza concentrata per tutti nella stessa settimana. Il calendario è al vaglio degli esperti, successivamente passerà nelle mani del Ministro e infine verrà comunicato alle singole scuole tramite l’Ufficio Scolastico Regionale. I meglio informati vociferano una ripresa intorno alla metà del mese di settembre.
Al fine di consolidare meglio i contenuti e non arrivare a settembre meno preparati di prima, sarebbe auspicabile un lavoro che partisse già dai mesi estivi. Come avrete capito gli incontri per questi recuperi previsti dal PAI non saranno moltissimi, pertanto il rischio vero è quello di cominciare con una marcia in meno rispetto agli altri. È vero che non ci saranno ripercussioni formali, ma voi andreste a fare una gara di salto con l’asta… senza l’asta?!
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